Pillole di coaching

ANNO NUOVO E BUONI PROPOSITI

E’ iniziato un nuovo anno!

Uauhh!

Finalmente posso tirar fuori, dal cassetto, quei buoni propositi che mi accompagnano oramai forse da decenni e che ogni anno penso sia quello giusto per raggiungerli. I primi giorni del calendario sono quelli carichi di motivazione, poi quest’anno ancor di più, considerando che il 1′ gennaio è lunedì.

Lo so già!

Le prime due settimane saranno quelle più entusiasmanti, quelle in cui la mia motivazione risulterà inscalfibile, ferrea. Mi guarderò allo specchio fiera della mia autodisciplina e comincerò a scrivere frasi motivazionali sui miei social. Tutti devono sapere che quest’anno sarà l’anno della rinascita…

Manco fossi un gatto dalle sette vite o un’araba fenice che risorge dalle proprie ceneri.

Non so voi, ma quando arriva dicembre io non vedo l’ora di mettere nero su bianco la lista dei desideri, spesso lunghissima e con un’infinità d’impegni che solo a guardarla mi sento già stanca e l’entusiasmo che, inizialmente sembra essere una fiamma ardente, dopo pochi giorni perde intensità fino a diventare un triste lumino cimiteriale.

Eppure sono piena di entusiasmo, carica di motivazione, ho quel grande desiderio di riscatto che rende stimolante qualsiasi idea ma poi, gli impegni quotidiani, le prime delusioni per aspettative troppo elevate e le care, vecchie, abitudini sembrano voler prendere il sopravvento e rendono ogni cosa più difficile di quel che sembrava essere sulla carta.

Diciamolo chiaramente la gran parte dei buoni propositi rimangono sospesi in un limbo temporale perchè è più comodo crogiolarsi nelle abitudini acquisite, è più facile frequentare gli stessi ambienti, le stesse persone, pur di non cambiare.

Ma perché accade?

Perchè cambiare è un salto nel buio!

La lista dei buoni propositi o, definendoli da coach, obiettivi, richiedono un inevitabile cambiamento soprattutto del nostro mind set e quindi della nostra maniera di agire. E cambiare costa fatica, tanta fatica.

Non è questione di motivazione. Certo è necessario averla perchè ci occorre un motivo per darci da fare, ma non è l’unico ingrediente indispensabile per tagliare i nostri traguardi.

Ma per quale motivo è così difficile assecondare il cambiamento?

Il primo motivo, che in un certo senso ci sgrava di qualsiasi responsabilità, è biologico.

La resistenza al cambiamento è una cosa biologica. Il nostro cervello rettiliano, che è quello più antico, senza scendere nel dettaglio di neuroscienze, resiste al cambiamento per natura. Ancorato ai nostri schemi mentali, le abitudini che creano dei veri e propri solchi nel cervello. Dei percorsi obbligati che ci aiutano a risparmiare tempo ed energie mentali. Ci risparmiano fatiche, pericoli o altre cose che potrebbero metterci in difficoltà.

Inoltre più si avanza con l’età e più siamo resistenti ai cambiamenti. Meno flessibili, più timorosi, più insicuri.

Uno dei maggiori ostacoli al cambiamento è proprio la paura.

Perchè quando pensiamo al cambiamento immaginiamo una tabula rasa di tutto, come se si dovesse ricominciare tutto daccapo. In realtà dobbiamo pensare ad esso come ad un’evoluzione. Osservare ciò che ci circonda per scoprire che le stagioni cambiano, fermarsi a pensare che anche noi siamo cambiati nel corso degli anni.

Ma perchè abbiamo paura di cambiare?

La paura è dovuta al fatto che uno dei nostri bisogni primordiali è sentirsi sicuri e l’insicurezza del risultato ci spaventa. L’incertezza ci destabilizza. Se invece continuiamo a fare sempre le stesse cose significa evitiamo di esporci, di uscire dalla nostra zona di comfort.

Temiamo di non essere all’altezza delle nostre e altrui aspettative, oppure di sbagliare o peggio ancora di fallire. Abbiamo paura di essere giudicati.

Ogni cambiamento porta con se una certa quantità di paura dettata dall’incertezza del risultato.

Cambiare richiede una notevole energia!

Eh sì! Per cambiare dobbiamo compiere uno sforzo enorme: quello di contrastare la comodità della vecchia abitudine, del consueto modo di pensare e agire.

Abbiamo bisogno di notevole forza di volontà e, la stessa, non è inesauribile.

A me piace pensare alla forza di volontà come ad un serbatoio che, al mattino appena ci alziamo è al livello massimo e poi, con il trascorrere delle ore, con il carico degli impegni, a mano a mano si svuota e, se non gli diamo la possibilità di ricaricarsi, quando ci occorre siamo oramai all’asciutto.

Facciamo un esempio.

Nella nostra lista dei buoni propositi abbiamo inserito quello di perdere peso o di alimentarci in maniera più salutare. Iniziamo la giornata carichi di entusiasmo. Facciamo colazione con yogurt, cereali e frutta, ci rechiamo al lavoro dopo aver eseguito le prime commissioni della giornata e affrontiamo un carico oneroso di compiti. Riunioni, figli, marito, spesa durante la pausa invece di prenderci tempo per noi e tiriamo sera. Sbagliamo l’ora di rientro e ci troviamo in una coda infinita e arriviamo a casa esausti. In quel momento dobbiamo pensare alla cena e dobbiamo ricorrere a tutta la nostra forza di volontà per osservare il nostro proposito, ma si è accesa la spia di riserva del nostro serbatoio della disciplina e scarichi, sarà più facile farsi prendere dalla vecchia abitudine.

Per cambiare abbiamo bisogno di una strategia!

Non si può lasciare al caso l’intento di cambiare. Dobbiamo pianificare e definire l’obiettivo in maniera efficace.

Sappiamo che il cervello vuole risparmiarci la fatica, con le vecchie abitudini? Perfetto. Cerchiamo di aggirarle. Ci vuole tempo e astuzia per instaurare nuove abitudini che ci permettano di trasformarci nella persona che vogliamo diventare.

Ognuno deve trovare la strategia più confacente, quella più semplice da attuare, quella che gli permette di raggiungere l’obiettivo con più facilità.

Ma il primo consiglio che mi sento di dare è quello di dedicarsi ad un obiettivo alla volta. E se ho stilato una lista di buoni propositi lunghissima? La suddividerò per scadenza.

A fianco di ogni obiettivo apporrò una data entro la quale voglio raggiungerlo. Così facendo, scommettiamo che riusciremo ad alleggerire la nostra lista?

Io lo sto già facendo!

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