Pillole di coaching

Felicità e benessere sono una tua scelta.

In un articolo pubblicato qualche settimana fa, vi ho parlato degli studi di Martin E.P. Seligman riguardanti il benessere psicologico e la felicità. Fondatore della Psicologia Positiva, ha coniato la teoria della Felicità autentica, secondo la quale il nostro livello di felicità dipende da un 50% da felicità costituzionale o ereditaria (immutabile), 10% dalle circostanze della nostra vita e per il restante 40% da come reagiamo agli accadimenti.

Risulta così evidente che siamo noi ad avere in mano le redini della nostra esistenza, nel bene o nel male siamo gli unici responsabili della nostra vita. Vita che possiamo decidere di vivere felicemente.

Nessuno afferma che la vita sia una passeggiata, (anzi Will Smith la paragona di più ad una maratona), nel nostro cammino ci troveremo sempre a dover affrontare ostacoli, a superare difficoltà, ma siamo e saremo sempre noi a decidere come reagire. Se considerarli come opportunità per la nostra crescita personale oppure muri invalicabili.

La nostra vita è il frutto delle nostre scelte, delle nostre decisioni e anche delle nostre rinunce.

Val quindi la pena adottare uno stile di attribuzione positivo, ottimista, che ci sprona ad affrontare al meglio quel 10% di circostanze che non dipendono da noi, o preferire una visione pessimista che ci induce a lasciarci andare allo sconforto e alla disperazione?

Sta a noi la scelta se trascorrere la vita a lamentarci, per la crudeltà del destino nei nostri confronti, alla ricerca di alibi per non assumerci le nostre responsabilità, oppure se guardare avanti e rimboccarsi le maniche.

Una frase molto indicativa è quella di Anthony Robbins che dice “a distinguere il fallimento dal successo è ciò che ci accade, a fare la differenza è il modo con cui percepiamo ciò che ci accade”.  

Possiamo quindi scegliere se essere felici e acquisire maggior benessere.

Secondo Martin E.P. Seligman la nostra felicità dipende dai piaceri e dalle gratificazioni. I piaceri sono perlopiù effimeri, hanno un effetto immediato, sono costituiti da sensazioni gradevoli, come la lettura di un buon libro, il piacere di bere un bicchiere di vino, di stare con gli amici, mangiare.

Le gratificazioni sono dovute invece alla pratica di attività che ci fanno stare bene, che c’impegnano a fondo e che ci danno soddisfazione. I risultati sono più duraturi.

Per aumentare il nostro livello di felicità, secondo Seligman è inoltre importante fare pace col nostro passato: imparare a perdonare. La rabbia verso qualcuno o verso noi stessi si trasforma in zavorra che ostacola il nostro cammino.

E’ altresì fondamentale rivolgere il nostro sguardo anche agli altri, utilizzare le nostre potenzialità per qualcosa che riteniamo più grande di noi.

Torniamo così al concetto di benessere che trascende quello di felicità. Il nostro benessere è favorito dal sentirsi bene, dal piacersi, dal trovare e perseguire il nostro scopo nella vita, dal sentirsi realizzati e dal godere di buone relazioni. E’ imprescindibile da quest’ultime che possono essere rafforzate dalla gentilezza, dalla gratitudine e dall’ammirazione disinteressata.

Compiere un atto di gentilezza, senza alcun fine ultimo, ci fa sentire bene e fa piacere a chi lo riceve. Pensate all’effetto che fa un sorriso. Riceverlo e donarlo, è in grado di cambiarci la giornata.

Ma c’è una virtù alla quale mi sono appassionata, dopo aver scoperto il potere benefico di chi l’adotta e di chi la riceve: la gratitudine.

La gratitudine, a parer mio, è una grande occasione. Rappresenta un canale di accesso a qualcosa di più grande, ci predispone a pensare in maniera positiva ed ottimista nei confronti della vita.

Essere grati per ciò che la vita ci offre, per gli insegnamenti che abbiamo ricevuto dagli altri, per gli affetti, porta molti vantaggi dal punto di vista del nostro benessere psichico ma anche nei confronti degli altri. Accresce la nostra autostima e quella di chi riceve il ringraziamento.

Varrebbe la pena soffermarsi spesso in questo stato, e non solo quando si attraversano momenti di grande incertezza o di paura nei confronti del futuro, come in questo periodo. Salute, sicurezza, lavoro, affetti, tendiamo a darli per scontati e ci accorgiamo della loro importanza solo quando li perdiamo.

Non a caso Martin E.P.Seligman consiglia, per accrescere il proprio benessere due esercizi: la visita di gratitudine e le tre benedizioni.

  • la visita di gratitudine: è costituita dallo scrivere una lettera e consegnarla alla persona che ha detto o fatto qualcosa che ha cambiato in meglio la nostra vita.
  • le tre benedizioni: è una pratica che dobbiamo attuare la sera prima di andare a dormire. Dobbiamo scrivere tre cose che sono andate bene durante la giornata e per quale motivo sono accadute.

Compiere questi esercizi ci predispone a una visione ottimistica e positiva nei confronti della vita. Ci obbliga a cambiare prospettiva e a vedere la realtà in maniera più favorevole.

Varrebbe quindi la pena provare…

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