Pillole di coaching

Come creare nuove abitudini partendo da “chi vuoi essere”.

Perchè è conveniente definire chi vogliamo essere, che persona vogliamo diventare, prima di cercare di modificare o di creare nuove abitudini?

Per due motivi:

  • il primo consiste nell’aver ben chiaro dove vogliamo arrivare, solo così potremo agire in maniera efficace, mantenendo una linea di condotta coerente con le nostre credenze e convinzioni, facilitando così l’acquisizione di nuove abitudini.
  • il secondo perchè modificando il nostro modo di essere, di pensare, agiremo indirettamente sulle nostre azioni quotidiane,

Facciamo un esempio.

La nostra intenzione è quella di rimetterci in forma, perdere peso, diventare più tonici, quindi che facciamo? Stiliamo la nostra lista di buoni propositi: andiamo a correre tutti i giorni, c’iscriviamo in palestra, seguiamo una dieta specifica ecc ecc in parole povere ci concentriamo sul fare, sulle azioni da eseguire per raggiungere l’obiettivo prefissato. Finchè la motivazione persiste tutto bene, ma nel momento in cui questa cala, se non abbiamo una strategia adeguata, non possiamo pensare di tramutare la nostra volontà di cambiare in nuove abitudini atte a farlo. Quanto meno non nell’immediato.

Come ho anticipato in un precedente articolo l’acquisizione di nuove abitudini richiede molto tempo, strategie, e un dispiegamento di energie notevoli. Il rischio è quindi di gettare la spugna prima del dovuto, oppure se dotati di grande autodisciplina riusciamo forse, faticosamente, nell’intento.

Spesso però capita che una volta raggiunto l’ambito traguardo si ritorni esattamente al punto di partenza ricadendo nel circolo vizioso che ci ha portato all’aumento di peso, e alla conseguente perdita di fiducia nei nostri confronti.

Perchè succede?

Non dipende dal nostro metabolismo lento, ve l’assicuro, e neanche da una scarsa forza di volontà.

Sbagliamo approccio: partiamo dall’aspetto più superficiale del cambiamento.

Pensate al cambiamento come ad una cipolla, a più strati, dove l’esterno rappresenta i risultati che vogliamo raggiungere, per esempio perdere peso.

Lo strato successivo è composto dalle azioni che mettiamo in atto per raggiungere il risultato: il procedimento, cioè andare a correre tutti i giorni.

In profondità, troviamo l’identità cioè le nostre credenze, i nostri valori: la visione che abbiamo di noi stessi, una persona in perfetta salute.

Possiamo agire su tutti e tre i livelli ma se i risultati e le azioni non sono in linea con il nostro essere, la nostra identità, sarà più difficile acquisire delle nuove abitudini.

Come abbiamo già affermato: noi siamo il risultato delle nostre azioni quotidiane, le nostre amate o indesiderate abitudini, pertanto cambiando la nostra identità riusciremo in maniera più spontanea ad acquisire nuovi comportamenti.

L’ho sperimentato in prima persona e vi racconto la mia esperienza. Nel 2012 ho assistito all’Ironman di Nizza.

Nel 2012 ho assistito all’Ironman di Nizza.

Provenivo da un periodo molto cupo, in cui la necessità mi aveva indotto a cambiare la mia visione del mondo e di me stessa e ciò aveva comportato uno stravolgimento delle mie abitudini, delle mie azioni. Ma non è questo di cui voglio parlare adesso.

Quella mattina assistei a una gara di triathlon, sport a me completamente sconosciuto, nella distanza più lunga: l’Ironman.

La visione di tutta quella energia, convogliata negli atleti, che al suono di una sirena si tuffarono fra le onde del mare, mi colpì talmente tanto da farmi decidere, in un solo istante, di diventare io stessa un Ironman, un’atleta in grado di disputare una competizione così impegnativa.

Mi concentrai sul chi sarei voluta diventare, che persona avrei voluto essere e non alle azioni che avrei dovuto compiere per essere in grado di nuotare per 3800mt, pedalare per 180km, e correre una maratona. (Forse in maniera anche un pò impulsiva a dire il vero).

In quel momento ho cambiato il mio mind-set, il mio modo di pensare, di agire e di conseguenza ho cominciato ad eliminare le abitudini che non erano più in linea con il mio nuovo modo di essere, un’atleta di triathlon, instaurando dei comportamenti efficaci per il raggiungimento dell’obiettivo che mi ero prefissata: diventare un Ironman.

Metaforicamente, ho sostituito quelle scarpe usate, comode, abituali che, mi avevano accompagnato da anni con un paio più nuovo, meno conosciuto, meno collaudato.

Ho deciso di cambiare attivando un impegno necessario a mutare i miei modi di pensare, sentire, agire, vincendo la comodità a cui ero abituata e che rappresentava la mia stabilità.

Così è stato più semplice sostituire l’aperitivo con gli amici in qualcosa di più funzionale al mio scopo, limitare le uscite serali per potermi alzare al mattino presto ad allenarmi, inserire delle nuove routine abbandonando ciò che non mi era più utile, che non era più congeniale al mio scopo. A volte anche con difficoltà, perchè cambiare comporta sempre dover rinunciare a un pò a qualcosa che ci appartiene, alla nostra consuetudine.

Per questo motivo, il mio consiglio è di non impiegare tutta la nostra autodisciplina per effettuare un cambiamento partendo dai risultati o dalle nostre azioni.

Cominciamo da qualcosa che conosciamo o che dovremmo conoscere, noi stessi, e chiediamoci chi vogliamo realmente essere. Sarà molto più semplice riuscire ad assecondare il nostro desiderio di cambiamento.

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