Pillole di coaching

Race Across Limits Invisible giugno 2020

L’idea dell’Italia INVISIBILE è nata l’anno scorso, sui pedali, quando in giro per Race Across Limits Around Italy ho pedalato lungo le coste dell’Italia, da quella ligure, alla tirrenica per poi risalire da quella adriatica.

Ho affrontato le vie più facile, più conosciute, cercando di promuovere la raccolta fondi a favore di COME Collaboration Onlus e al suo progetto RAISE legato ai neonati prematuri e bimbi disabili.

Ma c’è altro che mi spinge a sfidare i timore, le paure, a macinare chilometri su chilometri ed è l’intenzione di testimoniare che, anche quando la vita ti mette davanti ostacoli, apparentemente insormontabili, come la disabilità all’improvviso, accaduta a mio marito, c’è sempre la possibilità di potersi rialzare e ricominciare a vivere.

Io l’ho fatto. 

LO sport, il triathlon prima, il ciclismo poi, è stato lo strumento che mi ha permesso di scoprire forze e potenzialità ancora inespresse, inducendomi a crescere, a diventare consapevole che sarei riuscita nell’intento di riprendere in mano la mia vita e di riportare con me mio marito.

Durante i 23 giorni del viaggio mi sono resa conto che raccontando la mia storia, descrivendo il ruolo di chi come me, ha rinunciato alla propria vita abituale, alla propria carriera professionale, ai propri sogni, per permettere a qualcun altro di vivere una vita degna di essere chiamata tale, suscitavo stupore.

Pochi o nessuno erano al corrente della figura del caregiver, colui che si prende cura del proprio familiare, invalido, malato, bisognoso di cure e assistenza.

Una figura INVISIBILE agli occhi di tutti, ma fondamentale per la vita di molti che diversamente sarebbero ricoverati in istituti e che graverebbero sul sistema sanitario nazionale, perchè il caregiver non essendo riconosciuto a livello istituzionale, non è aiutato da nessuno se non da se stesso.

Una persona che deve far conto solo sulle sue forze, sulle sue energie fisiche e mentali, che non può permettersi il lusso neanche di pensare: “Sono stanca. Non ce la faccio più.” Non ci sono vacanze, turni di riposo, malattia, o momenti in cui si può pensare ad altro.

La tua vita è legata in maniera indissolubile, come un invisibile cordone ombelicale, alla persona di cui hai cura.

Leggendo storie, ricevendo testimonianze da parte di altre donne che si erano, o che si trovano, nella mia stessa situazione, mi sono resa conto di quanto io sia stata fortunata, per essere riuscita a ricostruire una vita, a reinventarmi, senza mai trascurare l’assistenza e le cure a mio marito.

E’ stato per questo motivo che ho deciso che avrei affrontato, quest’anno, un viaggio diverso, su strade meno battute, attraversando borghi meno conosciuti ma dal patrimonio storico e culturale inestimabile, come inestimabile è il lavoro di chi si occupa, tutti i giorni, di un proprio caro bisogno di assistenza continua.

Un’Italia Invisibile agli occhi di tanti ma fondamentale per la vita di molti.

Un viaggio più impegnativo dal punto di vista logistico, fisico e mentale, perchè il caregiver non molla mai e il suo impegno quotidiano è carico di angosce e responsabilità.

Sarà anche l’occasione di arrivare all’Aquila, ad Amatrice, luoghi dove la sofferenza è ancora tangibile ma che con grande forza ed orgoglio stanno cercando di rialzarsi.

Ecco per quale motivo dal 6 al 27 giugno  Race Across Limits Invisible diventerà la metafora della mia esperienza di caregiver e rappresenterà l’occasione di far scoprire luoghi nascosti, incantati, ricchi di emozioni, come è diventata la mia vita a fianco di un disabile.

 

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