Pillole di coaching
Io sono fatto così. Ne sei proprio convinto?
Hai presente quando non vedi l’ora di scartare un regalo, di scoprire che cosa si cela dietro quella carta così bella, quel fiocco così colorato?
Ecco, questa era la mia reazione, ogni fine dell’anno, quando con ansia e un po’ di timore attendevo di leggere cosa mi avrebbe riservato il futuro per l’anno a venire. Non c’era pubblicazione, di qualsivoglia astrologo, che non leggessi. Paolo Fox, Branko, Astra, li divoravo tutti nella speranza di scoprire ciò che mi riservava il destino. Lasciandomi influenzare dalla presenza o meno delle stelline che indicavano se questo sarebbe stato l’anno perfetto: quello in cui avrei finalmente trovato il lavoro ideale, l’amore della vita, la salute di ferro e perché no tanta fortuna.
Se non trovavo alcun riscontro positivo mi rassegnavo all’idea di un altro anno, in cui credevo, ci sarebbero state poche occasioni di riuscita.
Ero convinta che il mio destino fosse determinato da un allineamento corretto delle stelle, da un quadro astrologico e che avrei dovuto solo assecondarne il disegno.
Ho visto passare giorni, mesi, anni mentre attendevo il momento ideale, l’occasione perfetta, la facilitazione, insomma qualcosa che magicamente risolvesse tutte le questioni irrisolte e che soprattutto mi fornisse “la scusa” per cambiare ciò che non mi dava più soddisfazione.
Avevo la convinzione che il cambiamento dipendesse dalla fortuna, dalla sorte e che io non potessi fare nulla se non assecondare.

Ho capito solo successivamente, grazie al mio percorso di coaching che le mie erano convinzioni limitanti e come tali m’impedivano di agire per cambiare e che se non ci metti del tuo, nulla avviene per magia.
Ma soprattutto che per poter cambiare avrei dovuto agire sulle mie convinzioni che in qualche maniera mi stavano sabotando. Sì perchè il desiderio, la volontà di voler cambiare non è sufficiente se non si modificano prima le convinzioni sulle possibilità di riuscita.
Ma cosa sono le convinzioni?
Sono sensazioni di assoluta certezza su qualcosa, qualcuno o su noi stessi. E’ qualcosa che consideriamo vero. Sono le nostre idee, ciò che crediamo di noi: la nostra identità che è il frutto delle nostre esperienze soggettive, degli insegnamenti ricevuti dai genitori, dagli insegnanti e dall’ambiente che ci circonda.
Avete capito bene sono idee di cui siamo estremamente convinti che, pur non essendo realtà oggettive, sono in grado di condizionare i nostri pensieri, le nostre azioni, la nostra vita e quindi la nostra felicità.
Esse ci convincono su cosa riusciamo o non riusciamo a fare e come tali influiscono sulla nostra autostima.
Avete presente le frasi?
- Non ce la farò mai/non ce la farai mai
- Sono troppo vecchio per farlo/sei troppo giovane per farlo
- Sono fatto così/sei fatto così
- Non sono fatto per la tecnologia/non sei capace
- Non sono portato per lo sport/ non sei portato.
Quante volte le abbiamo sentite ripetere dagli educatori, insegnanti, genitori, amici? Lo hanno fatto fino alla nausea fino a che non abbiamo cominciato a farlo da soli.
La nostra voce interiore se ne impadronita e le ha trasformate nelle nostre convinzioni.
Ci sono due tipi di convinzioni, in base a ciò che ci consentono di fare:
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- Convinzioni limitanti
- Convinzioni potenzianti

Le convinzioni limitanti sono delle catene invisibili che ci bloccano e ci spingono ad accettare, con rassegnazione, situazioni o compiti che confermino la nostra mancanza di valore. E’ il cane che si mangia la coda.
La nostra mente è alla ricerca di conferme che avvalorino ciò in cui crediamo. Se pensiamo quindi di non essere capaci, troverà occasioni che ci dimostrino la veridicità della sentenza.
Le convinzioni potenzianti al contrario ci fanno sentire capaci. Sono in grado di attivarci per qualcosa che c’interessa, spingendoci a compiere azioni che ci consentano di evolverci e che favoriscano la nostra crescita personale.
Come già visto precedentemente (nell’articolo sull’Intelligenza Emotiva) ogni pensiero, o convinzione, agisce sul nostro stato d’animo, determinando comportamenti e azioni che generano risultati.
Come disse Henry Ford “che tu creda di farcela o di non farcela avrai comunque ragione”.
Attraverso un percorso di coaching possiamo individuare quali convinzioni limitanti ci stanno frenando, creando insicurezze, scarsa fiducia nelle nostre capacità e come possiamo sostituirle con credenze potenzianti che ci permettano di raggiungere gli obiettivi prefissati.
“Non ci può essere grande coraggio dove non c’è fiducia o sicurezza di se, e metà della battaglia sta nella convinzione che possiamo compiere ciò che intraprendiamo “
ORISON SWETT MARDEN