Pillole di coaching

Perchè lamentarsi non è mai la soluzione

E’ capitato a tutti noi, me compresa, di lamentarsi di qualcosa che non ci piace, del meteo avverso, del traffico caotico, di un compito che non ci aggrada ma una volta capito che, continuare a parlarne senza cambiare nulla non apporta alcun effetto, se non quello di irritare le persone attorno a noi,  ho smesso.

E voi?

Siete fra quelli che adorano lamentarsi di qualsiasi e per qualsiasi cosa?

Sappiate che c’è chi della lamentela ne ha fatto una vera e propria mania. Persone capaci di trascorrere gran parte del loro tempo a lamentarsi di problemi che, come il pesce del pescatore, aumentano di dimensione ogni volta che ne parlano.

Persone che si ritengono vittime delle circostanze e stoiche perché in grado di tollerare situazioni che nessun altro sarebbe in grado di fare.

Questi individui, che cercano di prosciugarti qualsiasi energia vitale, vengono comunemente chiamati: vampiri emozionali. Vagano alla ricerca di malcapitati sui quali riversare le proprie frustrazioni, insoddisfazioni e incapacità di assumersi le loro responsabilità.

Ne ho conosciuti parecchi ed è facile farsi irretire. Tutti noi siamo predisposti ad aiutare chi è in difficoltà, ad ascoltare chi ha bisogno e una volta capito che noi siamo disposti a farlo, (sì perchè ascoltare non vuol dire udire, ma accogliere l’altro) cominciano a sciorinare il loro rosario di lamentele.

E non puoi farglielo notare, perchè ti sentiresti rispondere:  “sì, ma tu non sai cosa sto passando io” oppure “non puoi capire perchè non hai mai sofferto come me” o altre cose del genere. Una competizione sulla sfortuna più grande.

Sono un coach e accompagno le persone a raggiungere i loro obiettivi, ad acquisire consapevolezza delle loro capacità, a trovare in loro stessi gli strumenti per affrontare, al meglio, le difficoltà di tutti i giorni.

Ho capito che tutti quanti noi abbiamo delle convinzioni, delle credenze che condizionano la nostra vita, nel bene e nel male. Io stessa ne ho avute tante e a volte mi trovo a dover scardinare, qualche credenza che ostacola il raggiungimento di un obiettivo. Ma la cosa fondamentale, la prima azione da compiere è quella di assumersi la responsabilità della propria vita. Perchè essa dipende unicamente da noi, da come affrontiamo tutto ciò che accade.

Lamentandoci sprechiamo un sacco di energie che potrebbero essere impiegate in qualcosa di più costruttivo e inoltre così facendo ci deresponsabilizziamo addossando la causa della nostra infelicità ad entità esterne, indipendenti da noi.

Risulta così molto più facile colpevolizzare gli altri, o il fato, piuttosto che agire sul nostro cambiamento.

Cosa spinge le persone a lamentarsi?

Prima di tutto il bisogno di richiamare attenzione, di sentirsi importanti e considerati.

Vi è mai capitato di osservare come si comporta un bimbo che vuole attenzione? Fa i capricci. Ecco magari non ci capiterà di vederli buttarsi a terra urlanti, battendo disperatamente i piedi, ma inizieranno a borbottare che nessuno si occupa di loro, che tutto è sulle loro spalle e che nessuno li aiuta.

Sono persone profondamente insoddisfatte della loro vita, della sensazione di vuoto che li circonda, non sanno bene cosa vogliono e per tale motivo non agiscono. Preferiscono farlo fare agli altri salvo poi lamentarsi.

Spesso hanno ereditato questa cattiva abitudine da un loro genitore, in grado così facendo di manipolare i figli suscitando sensi di colpa.

In alcuni casi sono persone prive di empatia. Egocentriche, incapaci di mettersi nei panni degli altri. Reputano di essere migliori e per tale motivo di dover avere di più.

Lamentarsi però non è mai una soluzione.

Perché continuando a lamentarci rimaniamo immobili nelle nostre posizioni, vittime di entità esterne non controllabili e pertanto destinati all’infelicità.

Disperdiamo un sacco di energie focalizzandoci sul problema, che ne esce ingigantito, senza occuparci di eventuali soluzioni.

Inoltre così facendo generiamo continuamente stati d’animo negativi:  ansia, rabbia, frustrazione che c’impediscono di vedere gli aspetti positivi della nostra vita.

Ma il risvolto più importante è che le lamentele influenzano negativamente le nostre relazioni interpersonali. Continuando a borbottare allontaniamo chiunque si avvicini a noi, facendoci sentire ancora più soli.

Tutti quanti noi abbiamo problemi, più o meno gravi, ma non per questo dobbiamo rigettarli sugli altri. Anzi spesso chi ha subito qualche trauma importante, essendo consapevole della sofferenza provata, preferisce mostrare un sorriso, magari velato, ma in grado di far bene a se stesso e a chi lo riceve.

Mi sono resa conto, in questi anni di coaching che spesso chi si lamenta di tutto non se ne rende conto, ha iniziato magari per caso, per qualcosa di serio e una volta resosi conto che così facendo ottiene considerazione, mantiene inconsapevolmente questo atteggiamento vittimistico, in grado di manipolare gli altri.

E allora come possiamo smettere di lamentarci?

Fermiamoci un attimo a pensare cosa abbiamo perso, perpetrando questo atteggiamento.

Quali e quante persone abbiamo allontanato con le nostre continue insofferenze.

Sono certa che così facendo anche il più recidivo sarà in grado di capire che, cambiando atteggiamento, mostrando un sorriso mentre afferma che va tutto bene, può davvero cambiare qualcosa.

Provate a farlo, e poi mi direte…

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