Pensieri di Viaggio

ITALIAN RIDE Gregari in staffetta

Sarebbe bello se domani uscendo scoprissimo che, il mondo è cambiato in meglio, è più pulito, ordinato, abitato da persone sorridenti e serene, con se stesse e con ciò che le circonda.  Come se questi ultimi due mesi, trascorsi in casa, si fosse ripulito dal bruttume e dalle cattiverie, e a noi fosse data la possibilità di ricominciare tutto daccapo o di riprendere il cammino precedente ma con più entusiasmo, con nuove energie e più rispetto, per il pianeta e per chi ci abita.

Ma domani sarà un giorno come un altro, sarà tutto uguale, se non per chi, in questo periodo, ha provato la sofferenza toccando con mano la malattia e allora con gli occhi ripuliti dalle lacrime versate, il cuore pesante, si accingerà a varcare la soglia, colmo di gratitudine per esserne uscito e sicuro di poter contribuire a cambiare il mondo.

Questo mondo che, diciamo la verità, non piace più a nessuno, ma nessuno si prende la briga di cambiare.

Ci aspettiamo, tutti, che lo faccia qualcun altro. Che qualcun’altro decida per noi, mentre noi ci arroghiamo il diritto di giudicarne l’operato o criticarne le modalità, pensando che per cambiare il mondo ci voglia una pandemia.

La pandemia c’è stata e neanche questa ha modificato i pensieri e i comportamenti delle persone se non per lo stretto necessario.

Vi svelo una cosa che ho scoperto qualche anno fa: anche un singolo gesto può contribuire a cambiare lo stato delle cose. Come un piccolo sasso che lanciato nell’acqua crea tanti piccoli vortici, anche i nostri gesti quotidiani, possono favorire onde di benessere e positività.

Non so voi, ma io sono molto emozionata.

Dopo due mesi alla finestra, ad ammirare e a sospirare un’uscita in mezzo alla natura, domani, sarà il gran giorno. So già che dovrò comportarmi come un ospite educato che verrà accolto bene, solo se, si comporterà allo stesso modo. Sarà un riappropriarmi delle sensazioni di gioia e benessere che solo una passeggiata, un giro in bicicletta, possono donarmi, ma lo farò con cautela, rispettando le problematiche attuali, perchè ho capito, per l’ennesima volta, quanto sia doloroso rinunciare alla propria libertà, ai propri spazi.

Ho già sperimentato cosa vuol dire riprogettare la propria vita, superare lo choc dovuto alla perdita di certezze e riferimenti, perdere la libertà di pensare e agire solo per se stessi. La lezione l’ho appresa nel 2007 a seguito dell’incidente che ha reso mio marito tetraplegico e che ha spazzato via, in un solo istante, i nostri progetti, la nostra stabilità ma soprattutto la nostra libertà nel condurre una vita normale.

Da quel giorno ho imparato che se vuoi sopravvivere devi sempre lasciare un margine di flessibilità, devi imparare ad accettare e adattarti alla nuova situazione, e possibilmente dotarti di un piano B. Perchè solo così sarai in grado di non lasciarti sopraffare dalla disperazione e dal senso d’impotenza.

Una sfida attraverso i limiti è anche questo.

Ogni problema può trasformarsi in un’opportunità, in una novità o in un nuovo progetto. Resilienza, determinazione, perseveranza, altruismo sono diventate, inevitabilmente, connotazioni del mio carattere. E la convinzione che anche il singolo gesto possa fare la differenza è la leva che mi spinge a contribuire alla crescita di un progetto sociale e di beneficenza.

Race Across Limits in questo 2020 così sofferto, cambia veste: diventa una grande staffetta. ITALIAN RIDE gregari in staffetta.

Sfideremo i limiti anche territoriali imposti dall’emergenza. E lo faremo grazie agli staffettisti che pedaleranno in Italia, dal 30.05 al 18.06, nella loro regione di appartenenza, mentre io li accompagnerò, simbolicamente, pedalando per tre settimane consecutive, in Lombardia.

I miei gregari, i ragazzi che nelle precedenti edizioni mi hanno accompagnata, sostenuta, indosseranno, per quest’occasione, la veste di ambassador  e seguendo un calendario, pedaleranno una tappa nella loro splendida regione, donando la loro fatica, i loro chilometri e le loro immagini, a Race Across Limits. Contribuendo così alla raccolta fondi per COME Collaboration Onlus a favore dei neonati prematuri e bimbi disabili.

Per me che rimarrò in Lombardia, rappresenterà l’occasione di pedalare su tracciati nuovi, attraversare nuove località e farmi accompagnare da chi vorrà aiutarmi ad affrontare questa nuova impresa, che diventerà la sfida di tutti quanti noi: alla ricerca di una nuova normalità.

Race Across Limits: pedalare per aiutare chi aiuta.

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