Pensieri di Viaggio

13 ‘tappa di Race Across Limits Around Italy: da Potenza a Matera, il fascino della Basilicata.

Che terra strana la Basilicata!

Selvaggia e quasi inospitale dal punto di vista paesaggistico ma accogliente e generosa per quanto concerne i suoi abitanti.

Ieri appena arrivati al campeggio, che in realtà era un piccolo albergo poco distante da Potenza, in cima ad un colle, con uno spazio adibito a posteggio e tutto per noi, mi ha chiamata il responsabile FIAB per invitarci a cena.

Esausti della giornata faticosa e intensa, abbiamo preferito rimanere in quell’oasi di pace e goderci un po’ di fresco, rinunciando alla cena fuori.

Ci siamo però accordati per pedalare insieme stamattina. Alle 8, appuntamento con Simon e un suo amico per scortarmi fino a Matera o per parte del percorso.

Stamattina, dopo aver ritirato i panni stesi e avere immortalato la luce rosa del sole sulle montagne, siamo partiti, io Federica e Gianni, alla volta del luogo stabilito per l’appuntamento.

L’arietta è bella frizzante e complice la stanchezza di ieri, per non soffrire il freddo, ho indossato l’antivento. Oggi dovrò combattere con la fatica e i muscoli irrigiditi dall’arrampicata di ieri. Non sarà facile portare a termine la tappa.

Spero solo che non ci siano troppi strappi e che l’andatura mi possa permettere di sciogliere le gambe e recuperare un pò di energie. Quando si pedala con gente sconosciuta, l’incognita è sempre dietro l’angolo.

Puntualissimi, Simon e Valerio, fanno il loro arrivo e possiamo così partire per la pedalata odierna.

Il traffico è inesistente. Non ci sono auto che ci attraversano la strada e il percorso si snoda in mezzo ai boschi,  piccoli borghi, con dolci pendenze e la cosa mi rallegra molto. 

Volendo vedere siamo proprio fuori dal mondo. Questa Basilicata mi piace.

Le ore scorrono veloci e così anche i chilometri. Ci fermiamo ad una fontana per riempire le borracce, a Tricarico, e raggiunti dal camper,  i due ragazzi mi salutano per rientrare a Potenza. Non manca molto a Matera e continuerò da sola.

Sono praticamente sola sulla strada.

Incrocio qualche volpe che spunta, curiosa, dai boschi ma non si vedono persone, auto, camion, sono in una zona fantastica: ricca di profumi e di verde.

E’ un piacere pedalare così, senza tener conto dell’ora, della velocità, se non fosse per le gambe ancora gonfie e pesanti dallo sforzo di ieri, direi la giornata ideale. Ma ci sono loro a ricordarmi che ieri ho tirato troppo la corda e che forse oggi avrei dovuto riposare e risparmiare un po’ di energie.

Mancano ancora dieci giorni al rientro e praticamente gran parte della costa adriatica. Devo cercare di recuperare ma ogni giorno è sempre più difficile. Me ne accorgo dagli occhi al mattino, sempre più gonfi e cerchiati, dall’appetito che non è più così presente e dalla necessità di caffè sempre più frequente.

Fortunatamente, tranne qualche rigidità, non ho dolori che possano compromettere l’esito del viaggio: sono solo stanca!

Se penso quanta strada ho fatto e dove sono arrivata in bici, direi che è anche normale sentirsi provati anche se cambiare località ogni giorno ti permette di vedere cose diverse e d’immergerti in scenari nuovi e sempre differenti.

Questa cosa energeticamente è pazzesca. Non vedi l’ora di saltare in sella e scoprire cosa ti riserva la giornata odierna.

Quando chiamo Davide lo investo con un fiume di parole, emozioni, immagini che anche lui rimane frastornato e solo le foto che invio possono rendere l’idea di ciò che sto ammirando.

La foresta comincia a diradare per lasciare il posto a campi brulli, arsi dal sole. L’umidità e il fresco si tramutano in aria secca e calda.

La luce diventa accecante, come se qualcuno avesse aperto improvvisamente le persiane, e il sole fosse entrato in maniera prorompente.

Serro gli occhi per un istante per abituarmi alla variazione di luminosità così improvvisa.

Con la luce cambia anche il paesaggio, campi gialli, pietre chiare e terra, prendono il posto del verde, in tutti i toni, dei  boschi .

Siamo prossimi al Parco delle Murge, in un oasi naturale, popolata da piccoli allevamenti e persone dedite alla pastorizia.

Potrebbe essere un’altra epoca e non ci sarebbero differenze. Qui il tempo sembra essersi fermato.

Il nostro campeggio si trova in una riserva naturale, in cima ad un colle, da dove la vista è magnifica. Si scorge nitidamente Matera la cui architettura ricorda il presepe.

Per oggi la tappa è conclusa: 86km e oltre 1000mt di dislivello.

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