Pensieri di Viaggio

Race Across Limits Sardinia: da Cagliari a Bari Sardo, 162Km, 1460mt dislivello

Inizia il nostro tour e mi sembra un film già visto.

Sveglia all’alba, dopo una notte insonne, colazione abbondante davanti ad un esterrefatto cameriere che impreparato alla nostra voracità, non regge il ritmo.

Rinchiusi gli zaini, verificato di aver preso tutto, caricato in auto Davide, mentre noi sei: Benedetta, Rosy, Carlo, Alex, Alessandro ed io, con le nostre bici, alle 7.15 ci dirigiamo verso il luogo stabilito per la partenza.

Ancora un pò assonnati ma con gli occhi lucidi dall’emozione, di cominciare questo nuovo viaggio alla scoperta di un’isola fantastica, ma anche di noi stessi, raggiungiamo la Marina Piccola. Qui, un folto gruppo di ciclisti, capitanati da Elisabetta Mosso, è in nostra attesa per accompagnarci lungo la tappa. Dopo le foto di rito e le presentazioni, finalmente partiamo in direzione Bari Sardo.

Ci lasciamo alle spalle il lungomare del Poetto, che non ha nulla da invidiare alla Promenade della Costa Azzurra, frequentatissimo da persone che praticano sport di qualsiasi genere, e anche l’unico tratto in pianura della Sardegna, per cominciare a pedalare sui continui saliscendi delle strade sulla costa. Il respiro affannato non c’impedisce di emettere gorgheggi di stupore per l’incredibilità del mare che ci circonda. Una tavolozza di colori dall’azzurro, al turchese resi ancora più accesi dall’aria tersa e il cielo sereno. Trasparente tanto da vedere il fondo e talmente invitante da dover distogliere lo sguardo.

Ma c’è un’altra cosa che ti colpisce ed è l’aroma che aleggia nell’aria. Profumi intensi della macchia mediterranea nel pieno della fioritura primaverile: pini, ginepro, fiordalisi, mirto che ti riempiono le narici e ti accompagnano lungo il percorso.

Ogni tanto qualche clacson ci riporta alla realtà: è sabato e verso il mare c’è più traffico. Ma un traffico che non ha nulla a che vedere con quello presente attorno ai nostri laghi qui al nord, dove spero sia sempre brutto tempo, così da poterci pedalare in tranquillità.

Attraversiamo Villasimius e si ricomincia a salire, costeggiando il mare, su tornanti morbidi e ampi, fino a Cala Sinzias che possiamo ammiare solo dall’alto. Una lunga distesa di sabbia, bianchissima, ammiccante quasi come una sirena ma vista la lunghezza della tappa, abbiamo preferiamo non lasciarci incantare.

Ci allontaniamo dalla costa per percorrere strade secondarie, con pochi utenti, e con la prima deviazione causa lavori che ci obbliga a fare fuoristrada con la bici a mano.

Ripresa la strada cerchiamo un luogo dove ristorarci e ricongiungere il gruppo oramai rarefatto.

Il primo giorno, le preparazioni differenti e l’inevitabile complessità dei percorsi stavano già fungendo da selezione. L’intento era quello di non perdere nessuno, di averlo sempre a vista ma spesso risultava difficile e obbligava i meno preparati a tirarsi il collo. Quindi ognuno teneva un ritmo che gli fosse idoneo e i mezzi di supporto facevano da servizio scopa.

Dopo una sosta lunga ma necessaria, abbiamo ripreso la nostra strada, lontana dalla costa ma pur sempre affascinante. Spazi immensi senza abitazioni o strutture, dove il supporto con l’auto non solo dona tranquillità ma diventa anche una necessità.

Continuando nell’Ogliastra siamo finalmente giunti a Bari Sardo, un piccolo borgo immerso in vigneti e frutteti il cui simbolo, la torre aragonese, sovrasta la lunga e candida spiaggia, a ridosso della quale ci siamo fermati per festeggiare la conclusione della prima tappa.

Qui abbiamo salutato e abbracciato i nostri accompagnatori che ci hanno accolto come si fa con i grandi amici. Un affetto che diverrà la costante di questo viaggio.

Con Davide al seguito, ci siamo recati all’albergo Baja Azzurra di Bari Sardo, immerso in un’oasi di pace e dalla cucina strabiliante, come abbiamo potuto scoprire durante la cena.

Con il lavaggio degli indumenti utilizzati, si è conclusa la prima tappa di quello che siamo certi sarà un’esperienza indimenticabile.

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